5 Ottobre 2014
Caro Direttore,
nel mezzo della Bulgaria, a 1500 metri di altezza, resiste ancora un posto assurdo, tanto affascinante quanto malinconico; è il Buzludzha Monument (loro non lo pronunciano così, ma se il polacco era difficile, il bulgaro è pure scritto in cirillico...), un enorme edificio in cemento armato che prende il nome dalla vetta della montagna su cui si trova. Come al solito, dopo il 1991, a soli dieci anni dalla sua edificazione è stato abbandonato, e nessuno vuole prendersene la responsabilità. Grosso modo si tratta di un centro congressi, costruito nel punto in cui nel 1891 Dimitar Blagoev fondò il Partito Socialdemocratico Bulgaro, germoglio del successivo Partito Comunista.
Prima di partire ho studiato la sua storia (in internet si trovano documentari impressionanti, consiglio di cercarli), e mi ha colpito un murales che campeggiava al suo ingresso, fotografato e riportato dalla stragrande maggioranza dei siti web: una enorme scritta a vernice rossa sopra il cancello d'ingresso, recitava: “FORGET YOUR PAST”- dimentica il tuo passato.
Non so chi l'abbia scritta, ma avrà avuto sicuramente le sue buone ragioni; mi sa che per un po' di anni non se la siano passata bene.
In effetti della Bulgaria si sa ben poco, la risolviamo definendolo il Paese che più di tutti era fedele a Mosca. In realtà possiede tanti aspetti storici e culturali molto importanti, ma, probabilmente, ce ne siamo dimenticati.
Quando sono arrivato sul posto – è incredibile perché è nel nulla, il centro abitato più vicino, Shipka, non più di mille abitanti, si trova a 20 km – ho scoperto che il monito scritto all'ingresso era stato modificato: mantenendo lo stesso carattere e la stessa imponenza – la scritta misura circa 1 metro di altezza per 15 di larghezza – ora recita “NEVER FORGET YOUR PAST” - mai dimenticare il tuo passato.
E in effetti è molto più interessante guardare alla storia con quest'ottica: fa conoscere ed imparare di più, riconoscendo talvolta pagine buie senza il timore di censurarle, ripetendo esattamente gli stessi errori di un regime derivanti dalla menzogna.
Ma non penso che ricordare il passato riguardi solo le questioni di storia e politica; credo che valga anche per le vicende personali, che agli occhi del mondo possono sembrare piccole e insignificanti: la somma delle quantità di scoperte, di incontri, di grazie, plasmano il nostro io presente; ma ce ne dimentichiamo sempre, sopraffatti da un'idea. Non c'è tanta differenza da una ideologia, è solo più in piccolo. Ma se l'uomo non si lasciasse schiacciare da un'idea ma facesse memoria, cioè fosse il frutto dell'esperienza – che è la realtà, cambierebbe, crescerebbe, sarebbe libero. E sarebbe più imponente di tonnellate di cemento armato su una montagna, pian piano dimenticate.
Giovanni Vitali
in the middle of
Bulgary, 1500 meters high, there is still an absurd place, amazing
as much as sorrowful/nostalgic; it is the Budludzha Monumendt (they
don’t pronounce it like this, but if Polish was difficult,
Bulgarian is also written with the Cyrillic alphabet…) an enormous
building in reinforced concrete that takes the name from the top of
the mountain where it takes place. As usual, after 1991, after only
ten years from its building, it was abandoned, and nobody want to
have the responsibility to take care of it. Basically it was a
Congress Centre, built in the spot where in 1891 Dimitar
Blagoev founded
the Bulgarian Socialdemocratic Party, the germ of the later Communist
Party.
Before
leaving I studied its history (in internet there are impressive
documentaries, I suggest to take a look at them) and I was
particularly hit by a wallpaper above the entrance photographed and
published on most of the websites: a huge red writing above the gate
said: “FORGET YOUR PAST”.
I
don’t know who wrote it, but for sure he had his good reasons to
do it; I think it had been quite hard for him for several years…
In
fact, we know very few things about Bulgary, it’s easier to say
that it was the Country which was most faithful to Moscow. Actually,
it’s characterized by many important historical and cultural
aspects, but, probably, we have forgotten.
When
I reached that place – it’s unbelievable because it’s in the
middle of nowhere, the closer village, no more than 1000 inhabitants,
is 20 km far – I found out that the warning above the entrance had
been modified: it had the same font and the same size – more or
less 1 meter high and 15 meters long – but now it say: “NEVER
FORGET YOUR PAST”.
And
it’s extremely more interesting to look at history from this
perspective: it allows to know and to learn more, facing dark pages
without censure them, repeating the same mistakes of a regime that
come from falsity.
But
I don’t think to remember that past has something to do only with
subjects of history or politics; I believe it has some value in
personal events, that can appear insignificant to the world: all the
discoveries, encouters, graces, that shape our present self; but we
always forget about it, overpowered by an idea. There isn’t a big
difference from an ideology, it’s only smaller.
But
if men didn’t let himself be crushed by an idea, but did remember,
which means, if he was the effect of his experience, which is
reality, he would change, he would grow up, he would be free. And he
would be bigger than tons of concrete on a mountain, gradually
forgotten.
Giovanni Vitali
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